A due anni di distanza dal suo primo e fortunato viaggio, documentato in un libro che gli aveva procurato fama e onori in tutta Europa, Charles Burney lascia nuovamente l'Inghilterra con il medesimo obiettivo: raccogliere materiale per "A Generai History of Music", l'opera con cui diede avvio alla storiografia musicale. Il viaggio in Germania sarà un po' più breve di quello in Italia (giugno-ottobre 1772), ma non meno denso di avventure, drammi a lieto fine, incontri curiosi, personaggi illustri e osservazioni inedite sulla vita musicale dei luoghi visitati. L'itinerario di quasi "duemila miglia" che Burney percorre tocca tutti i punti nevralgici della musica dei paesi di lingua tedesca: Mannheim, Monaco, Vienna, Praga, Dresda, Lipsia, Berlino, Amburgo, oltre a molti centri minori e ai Paesi Bassi. Come nel caso di quello italiano, tuttavia, la bellezza del racconto che ne deriva non riguarda solo gli aspetti musicali: tipico viaggiatore dell'età dei lumi, Burney più ancora della musica ama l'umanità. La sua curiosità lo spinge a interessarsi e a scrivere di tutto, della vita civile come di quella culturale, del paesaggio geografico e di quello umano, con una vivacità di spirito e una sottigliezza intellettuale che appassionano il lettore di oggi non meno di quello settecentesco.