Raffaele Miglietta è noto ai più per il suo talento artistico e la sua maestria nella direzione bandistica. Notorietà che gli è dovuta soprattutto per le numerose lodi ottenute in Italia e all'estero. Tale caratterizzazione, unita alla Legge Regionale sulla valorizzazione del patrimonio culturale immateriale bandistico pugliese, cela un trascorso sorprendente. Clarinettista della banda di Francavilla Fontana all'età di diciassette anni si sposta a Roma dove perfeziona il suo talento, ma con l'avvicinarsi dei venti di guerra viene arruolato nell'Arma dei Carabinieri e collocato di stanza presso la banda della Legione Allievi di Roma. Qui ha modo di rincontrare il fratello Luigi, anche musicista, arruolato nello stesso contesto. Due destini che con l'armistizio dell'8 settembre vanno a separarsi: Raffaele decide di unirsi ai gruppi di resistenza dell'Arma, Luigi viene catturato e deportato in Germania. Con il termine della guerra Raffaele decide di intraprendere la carriera dell'insegnante, del compositore e del direttore trasmettendo ai propri studenti quella passione per la musica e per la Libertà che, nel suo passato di combattente, ha significato speranza per il futuro.