Bluesman bianco e cantore "dell'altra faccia dell'America", Tom Waits è uno degli artisti più amati, originali e imitati della storia del rock. Abbracciando la sua carriera quarantennale, da "Closing Time" a "Orphans" e oltre, questa biografia ci racconta di un sopravvissuto camaleontico che non ha mai perso credibilità cult e mistero da outsider. Dal suo scalmanato periodo "jazzbo" nella Los Angeles anni Settanta ai tempi recenti che gli hanno valso più di un Grammy: passo dopo passo, album dopo album, analizzando ogni brano. Nato in California nel 1949, Waits incontra presto un altro grande "maudit" come Charles Bukowski. Sceglie di stare "dalla parte sbagliata della strada", quella di chi non ha voce ed è tagliato fuori dalla storia, facendosi custode di tutte le storie di prostitute, ubriaconi, clochard e poeti beat che torneranno nei suoi testi. Sempre rifuggendo riflettori, fama e show-business. È l'"anti-Springsteen" per eccellenza. La sua vita sregolata da "rain dog" è fatta di ubriacature, amori passeggeri e incontri con grandi personaggi. Solo il legame con la cantante Rickie Lee Jones metterà fine per un po'ai suoi innumerevoli flirt. Grazie alla dieta a base di alcol e sigarette, la sua voce si fa sempre più roca, da "licantropo". Francis Ford Coppola comincia ad affidargli colonne sonore e parti nei suoi film. Una carriera cinematografica che trova il suo culmine in "Daunbailò" e "Coffee and Cigarettes" di Jim Jarmush.