Il cantautorato pop ha, ormai, perso lo scopo originario tipico della musica sacra per antonomasia. Se, infatti, l'obiettivo originale era dare una maggiore enfasi alle lodi a Dio attraverso un mezzo di coinvolgimento quasi ipnotico dei fedeli durante il rito, oggi permangono nelle canzoni spunti di riflessione personale e spirituale. Nei brani il "sacro" diventa metafora per riflettere sulla condizione umana e creare così una via preferenziale per veicolare la ricerca di risposte alle più frequenti domande esistenziali. L'obiettivo di questo libro è verificare come venga affrontato il "sacro" dalla canzone cantautorale italiana e riflettere sulle motivazioni, esplicite e implicite, di tale presenza o assenza. Il saggio ripercorre quindi sei decenni di storia nazionale, costume e Chiesa, ponendo confronti con altrettanti anni di musica cantautorale, commentando alcuni dei brani più rappresentativi che toccano da vicino la spiritualità, sia nel caso di grandi classici come quello di Cara Maestra del 1962 composto da Luigi Tenco, fino al "nuovo" Benedetto sei tu di Brunori Sas del 2020. Prefazione di Grazia Di Michele.