Paolo Isotta non è stato solo uno straordinario e arguto musicologo, è stato tantissimo di più. Difficile trovare una definizione esaustiva del suo valore. È stato un intellettuale a tutto tondo capace di raccontare attraverso la storia della musica atmosfere antropologiche, filosofiche e soprattutto sintetizzare la complessità di un'era. La sua scrittura era espressione di una cultura vastissima e profonda che spaziava dalla filosofia alla storia, al diritto, all'antropologia, alla teologia. Attingeva dovunque un uomo avesse seminato arte e bellezza. Paolo Isotta ha sempre lottato contro le ingiustizie. Detestava la mediocrità, i saccenti e coloro che parlavano per verità rivelata. Ha sempre pensato in grande. Senza mai rinnegare le sue idee politiche, è riuscito, sin da giovanissimo, solo grazie alle sue capacità, a sfondare il muro dell'ostracismo. Non ha mai avuto corsie preferenziali. Anzi, a 30 anni era già un mito, soprattutto per le giovani generazioni. Qui ce lo raccontano amici, giornalisti, scrittori, uomini di Cultura e rappresentanti istituzionali, 22 testimoni del suo passaggio sulla Terra.