I dodici studi raccolti nel volume riflettono su significativi scambi di ruoli fra cultori di letteratura, musica e poesia, impegnati a praticarle con diversa intensità e competenza, ma con identico trasporto, e aprono prospettive inattese. Poeti e letterati - come Nievo, Vigolo, Montale, Bontempelli, Savinio, Cocteau, Spaziani, Finck - si confrontano con la musica elaborando spunti di poetica, ricavandone modi e strutture, feconde suggestioni attive soprattutto nei versi. E musicisti - come Lauri Volpi, Schumann, Puccini - si cimentano con abilità e gusto letterari nelle più varie forme del testo verbale. Le parziali divagazioni conducono a felici esiti creativi con fusioni, rovesciamenti e contaminazioni affidati a processi imitativi o analogici, senza antagonismo, anzi alla ricerca di una ideale e superiore unità. Tali sconfinamenti sono indagati nella polifonia critica del libro attraverso il metodo intermediale e interdisciplinare che negli ultimi decenni ha caratterizzato il versante della musico-literary research, promuovendone l'inserimento nel novero degli studi comparatistici.