Logiche del comporre, insieme a Riverberazioni e Come avvicinare il silenzio, conclude una sorta di trilogia dell'antimusica. L'esplorazione di cinque mondi compositivi di altrettante personalità italiane, dagli anni Cinquanta del Novecento ad oggi, conduce qui a una galleria d'invenzioni e trame sonore multiple e sfaccettate. Queste traiettorie imprevedibili sono ripercorse da Marco Angius, direttore d'orchestra e interprete di riferimento della Nuova Musica, attento nell'individuare materie acustiche mai scontate e rettilinee. Dalla soglia del silenzio di Franco Evangelisti e Salvatore Sciarrino ai testi di Samuel Beckett, messi in musica da Giacomo Manzoni agli inizi degli anni Settanta in un labirinto di parole occulte; dal teatro immaginifico di Giorgio Battistelli alla scrittura rigorosa e idiomatica di Ivan Fedele che delinea configurazioni sonore ai limiti dell'allucinazione prospettica. Nelle sue incursioni e indagini ravvicinate, Angius sonda le ragioni di questo comporre attuale e al tempo stesso inattuale, restituendo al lettore-ascoltatore tracce di ineffabili ritratti in musica.