Quando dieci anni fa giunse inaspettatamente la notizia della prematura scomparsa di Donna Summer a soli 63 anni, di colpo i dancefloor di tutto il pianeta interruppero i suoni elettrizzanti e le luci stroboscopische. La disco music aveva perso la sua regina. Voce potente e poliedrica come poche nel panorama musicale, nell'arco di quasi 4 decenni la superstar afroamericana originaria di Boston vende più di centocinquanta milioni di dischi, vince 5 Grammy, un Oscar e ottiene una valanga di premi e dischi d'oro e di platino in ogni parte del globo. Sovrana del dancefloor, ma anche iconica diva della musica pop, la Summer incarna l'intramontabile colonna sonora degli anni '70 con una pletora di mega-hits da lei stessa scritti insieme al duo di produttori e musicisti Giorgio Moroder e Pete Bellotte: dalla sensuale Love To Love You Baby alla futuristica I Feel Love passando per gli evergreen Last Dance, Hot Stuff e Bad Girls, tra gli altri. Ma c'è di più. Le radici artistiche della cantante risalgono all'epoca hippie tra rock psichedelico e musical teatrali in quel di Monaco di Baviera dove, alla fine degli anni '60, Donna inizia la sua ascesa verso il successo che la porterà a collaborare nel tempo con nomi come Barbra Streisand, Quincy Jones, Bruce Springsteen e David Foster. Incontrastata regina della disco music, genere poliritmico e rivoluzionario da lei stessa ancor più nobilitato, Donna Summer, trascendendo etichette e stilemi musicali, diventa una caposcuola per le generazioni di artisti che si succedono dagli anni '80 fino ai giorni nostri. Non una mera biografia, il volume, impreziosito da interviste esclusive degli autori alla cantante e ad altri personaggi a lei vicini, offre uno spaccato inedito del percorso esistenziale e artistico di questa grande star oltre a delineare il contesto storico e sociale in cui questa magica avventura si è sviluppata. Prefazione di Pete Bellotte.