Nel quadro delle vicende collegate alla storia della museografia demoetnoantropologica italiana, il volume presenta l'insieme delle ricerche, delle riflessioni e delle esperienze dell'autore nell'ultimo venticinquennio su oggetti, musei, collezioni di contenuto etnografico. In particolare, l'autore si sofferma sulla figura intellettuale di Giovanni Battista Bronzini, che ha legato in Puglia e in Basilicata la sua teoria museografica a un concreto lavoro di consulenza scientifica e di progettazione di musei. L'itinerario proposto continua con riflessioni sul senso dei musei che si ispirano alla nozione di civiltà contadina, con l'attenzione riservata alle memorie della Società Economica di Terra di Bari quali fonti utili per la conoscenza degli strumenti del lavoro agricolo, con l'analisi della rievocazione scenica del ciclo della semina a Gravina in Puglia e delle produzioni di etnografia nativa di Antonio Cimino ad Acerenza. Il volume si conclude con la presentazione del progetto di riallestimento del Museo della Cultura Arbëreshe a San Paolo Albanese e con una riflessione sul valore biografico e la funzione evocativa degli oggetti.