Il libro ricostruisce la storia breve ma intensa del Museo Civico di Trento, che fu inaugurato alla metà del secolo XIX e che concluse la sua parabola allo scoppio della prima guerra mondiale. Concepito come strumento per promuovere lo "sviluppo intellettuale" della gente trentina e di forte affermazione dell'identità e dell'italianità di un popolo, esso finì per svilupparsi (per un complesso di ragioni fra le quali, non ultima, la scarsa disponibilità finanziaria) secondo linee talvolta contraddittorie nelle quali i più moderni indirizzi museografici coesistevano con il gusto per le rarità, le bizzarrie e l'esotico.