Anche questo libro, come il precedente "Le leggi del pensiero", nasce postumo; giunto all'editore sotto forma di appunti è stato ordinato e curato da Vitaliano Bilotta. Il testo completa la visione evolutiva che Amadeus Voldben aveva della vita, e termina con alcuni capitoli dedicati al pensiero mistico, che per l'autore era il fine ultimo a cui l'uomo tende attraverso la disciplina del pensiero. È un libro che insegna a pensare, poiché la trasformazione dell'uomo dipende dai propri pensieri. L'uomo comune è dominato dai suoi pensieri, che invadono la sua mente sotto forma di ricordi, sensazioni, immagini, brandelli di emozioni e di ragionamenti. Si abbandona passivamente alle fluttuazioni del pensiero, che cambia direzione e velocità ad ogni momento, come una vela posseduta dal vento. L'uomo saggio sa che se riesce a far tacere il rumore delle cose, la parte migliore di sé fa sentire la sua voce. Questo libro insegna a chi non sa pensare a dirigere la propria mente.