In un lungo flusso di riflessioni, un'autobiografia che riesce ad avvalersi della terza persona, un anziano narratore ripercorre un secolo articolato come il novecento, tra la grande storia e le silenziose dinamiche della quotidianità. Dalla giovinezza in Svizzera al trasferimento a Roma, attraverso l'Italia sconfitta, distrutta e occupata dei tardi anni quaranta, fino al miracolo economico. Sullo sfondo, l'amore per Napoli e Capri, la passione per la natura e i cani, una lenta e tumultuosa crescita dell'anima. È la ricerca del significato della vita, la vera protagonista di quest'opera. La negazione giovanile di Dio che assilla il protagonista diviene, in età adulta, un'indagine spasmodica e, infine, la trasecolante scoperta dell'oltre, grazie agli incontri con gli entronauti, i grandi navigatori dell'interiorità, menti sagge che lo aiutano a rispondere ai quesiti ineffabili sulla condizione umana. Dalla Persia all'India, fino al monte Athos. L'intera vicenda si snoda lungo il corso dell'esistenza, grazie alle sue correnti, ma anche controcorrente, dalla foce alla fonte, fino alla più sorprendente delle conclusioni. Il tempo non passa, anzi arriva, e forse la morte non esiste.