La Ruota di Medicina è il paradigma di una visione del mondo che implica, ed esplora, la contemporanea presenza di più realtà, e che, in ultima analisi, fornisce strumenti per viaggiare in esse e fare esperienza di quanto e di come la percezione si possa espandere. Sono strumenti semplici, che non hanno a che fare con folkloristiche rappresentazioni, ma che, proprio per la loro semplicità, risultano di difficile accettazione per la mente occidentale, abituata e bisognosa di complicate dissertazioni. Non sta soltanto nell'aver abbandonato la via dello spirito, il problema dell'essere umano moderno, ma anche nel ritrovarsi con stratificazioni di abitudini, schemi e incrostazioni culturali, con un'atrofia degli strumenti innati, un'oblio della percezione, con un ambiente in cui vivere tendenzialmente malsano e che comunque affatica e che, contrariamente a quanto ci si possa aspettare, determina una contrazione dell'attività logica. Gli Anziani sapevano che, abbandonando la Buona Strada Rossa, si sarebbe arrivati a questo punto, ed hanno lasciato strumenti per ricordare. Ancora più indietro nel tempo, una qualche Intelligenza ha fornito la conoscenza dell'esistenza di ponti fra l'umano ed il sovrumano, sotto forma di piante, luoghi, oggetti, gesti, parole e canti di potere, e ha lasciato tracce per recuperare il contatto. Lo sciamanesimo, o nagualismo che dir si voglia, è una via per ricordare, non per imparare, e gli strumenti di un apprendista non sono tamburi o piume, ma tutto ciò che sia atto a pulire: pulire il corpo, la mente, la sfera emotiva e lo spirito, cioè le quattro componenti dell'essere umano che corrispondono alle Quattro Direzioni. Tuttavia gli Anziani ci avvisano che noi siamo più dell'insieme di Corpo, Mente, Emozioni e Spirito: questi ci appartengono ma non sono noi. Noi siamo altro, e la cerca di questo 'altro', il ricordare cosa sia, il riappropriarsi della propria integrità è l'intento della Via del Guerriero. La Ruota di Medicina racconta di questo: fornisce invero una mappa, tuttavia insegna a vedere la Ruota stessa nel mondo circostante e, soprattutto, dentro di sè.