L'idea dell'aura umana, una nube luminosa e radiante che circonda il corpo, è qualcosa di antico. Immagini sacre dell'antico Egitto, dell'India, della Grecia e dell'antica Roma mostrano raffigurazioni dell'aura molto tempo prima che fosse considerata una caratteristica di tutti gli esseri umani. Nel 1908 Kilner ritenne che l'aura umana potesse essere resa visibile se osservata attraverso una sostanza idonea. Kilner sperimentò con la dicianina, una sostanza chimica colorante che, in soluzione alcolica, diviene color blu violaceo. Questa sostanza sembrava possedere un ben determinato effetto sulla capacità visiva, rendendo l'osservatore temporaneamente miope e quindi più pronto a percepire la radiazione della banda ultravioletta, in cui si suppone irradi l'aura. Kilner, dopo molti esperimenti, pubblicò le sue scoperte in un testo del 1920, qui presentato per la prima volta in lingua italiana.