L'arte riesce a esprimere ciò che il verbale non può. È un linguaggio pre-comunicativo, analogico-intuitivo. Per questo è universale, perché aiuta a mettersi in contatto con le proprie emozioni favorendo la scoperta del sé. S'incarna dal gesto esteso dell'artista al rispecchiamento empatico, tramite i neuroni specchio. Ecco perché le tavole di neuroarte, adoperate nel setting-psicoeducativo, fungono da cassa di risonanza delle emozioni di tutti noi. Il Cerchio o la Sfera universale ha rappresentato da sempre il Centro e, infatti, ci ricollega al nostro "Centro" dal quale non dobbiamo allontanarci perché potremmo perderci. È un simbolo importantissimo su cui Giulia di Filippi fa ricerca da tempo, a partire dalla serie "Archetipi dell'universo" che rappresentano, appunto, principi regolatori universali. Così come le "Sfere di Giulia" che, attraverso l'energia trasformativa cromatica, procurano e generano benessere. Le "Sfere" si collocano, a buon diritto, nel nuovo filone di ricerca delle Neuroscienze chiamato Neuroarte.