Nel 1975, con "Il Tao della fisica", Capra diede alla scienza un contributo dirompente, stabilendo dei paralleli tra quelle che continuavano a essere due realtà separate, la fisica e la metafisica, la scienza e lo spirito. Spingendosi ancora più in là, il fisico quantistico Amit Goswami pone le premesse non di un parallelismo, ma di una completa integrazione tra questi due campi, spiegando il perché, ricorrendo ad aneddoti ed esempi coloriti tratti dalla cultura popolare, in un linguaggio comprensibile a tutti. Scrive nell'introduzione: "La fisica quantistica non basta per immergerci nel mistero della materia: è mai evidente che essa, in quanto tale, non è completa; per completarla è necessario l'osservatore, la coscienza". Nell'ultima parte del libro Goswami spiega come la nuova scienza possa aiutare a compiere un enorme balzo avanti nella coscienza; discute della creatività del corpo nei processi di autoguarigione, del potere delle pratiche spirituali, di come scegliere la propria via di meditazione e dei cinque livelli della crescita spirituale, che culmina nella capacità di trascendere le leggi fisiche della natura.