Il gioco dei tarocchi siciliani è uno dei più belli e complessi giochi di carte che si conoscano, capace di mettere a dura prova il più rinomato e mondano bridge. Padre (o figlio, secondo dotte disquisizioni storiche) del tressette, della briscola e dello scopone, in qualche modo ne combina tutte le regole. Il mazzo dei tarocchi siciliani viene stampato, in esclusiva per quattro paesi dell'Isola: due in provincia di Messina, Barcellona Pozzo di Gotto e Tortorici, uno in provincia di Catania, Mineo e l'ultimo in quella di Trapani, Calatafimi, dalla Modiano di Trieste, l'unica produttrice dagli anni sessanta. Le regole di questo gioco, le cui strategie e varianti sono numerose quasi quanto le infinite mosse degli scacchi, necessitano di lunghe e approfondite lezioni che andavano, quanto prima, raccolte e custodite gelosamente, non avendo avuto i maestri né discepoli né proseliti. Simone Cardullo, tra i pochi giocatori rimasti, virtuosi di un'arte ludica e maestra di vita, riempiendo decine di fogli di appunti, le ha raccolte in queste appassionate pagine, analizzando i significati simbolici delle varie carte, ricostruendo l'origine di ogni immagine, di ogni particolare, in coerenza con le tradizioni culturali, etniche e religiose del popolo siciliano.