La genesi si compie nel caos, in un ignoto dove le idee prendono forma. I tarocchi sono la progenie di idee antiche, hanno volto sfuggente e voce elusiva. Chiamano: e in questo volume molteplici presenze rispondono. Accade, così, che due artisti immergano le mani nelle tenebre, per strappare alla voragine il loro sguardo e tracciarlo sulla carta. E che, accanto alle immagini, cinque scrittori si tendano all'ascolto per raccoglierne le voci, sotto forma di poesia in prosa. Intorno a loro, onnipresente, la musica. Il risultato non è un convenzionale volume sui tarocchi quanto, piuttosto, un libro in cui si restituisce agli arcani il loro potere più assoluto e dirompente: quello creativo. Con il "permesso" di essere loro stesse a mostrarsi, le carte si donano al lettore pure e incontaminate, invocate soltanto con il loro nome, eternamente ricreate.