L'autore ritiene che ogni costellazione sia un giardino celeste e, le comete e i pianeti, i suoi instancabili giardineri. Da ciò la certezza che, al di là dell'astrologia, possa e debba coltivarsi una severa scienza degli astri, che ha per luminari maggiori il Sole della mitologia e la Luna della psicologia del profondo. Intento delineato dell'autore, richiamandosi a concetti, documenti e testimonianze individuabili entro i più diversi orizzonti culturali, è quello di perseguire una nuova filosofia delle stelle con lo specifico scopo di iniziare a sillabare i primi vocaboli di una gnosi rinnovata fin dai fondamenti. Una prova in più che l'autentica misteriosofia non ha nulla da spartire con la fantastoria e il superstizioso mondo dell'occultismo.