Un giovanissimo Mario Francese (il cronista ucciso dalla mafia nel 1979) racconta in un appassionante reportage la tragedia dei bombardamenti in Sicilia: un incubo iniziato nel 1940 con l'intervento militare italiano al fianco della Germania nazista. Nella cronaca di Francese il ricordo è solido e nitido come quello di un precoce reporter di guerra a cui non sfugge, trovandosi egli stesso sotto le bombe, neppure un dettaglio di un'esperienza vissuta con drammatico realismo e restituita al lettore con una massiccia dose di umanità. Nel suo resoconto il cronista coglie e descrive le paure delle famiglie, i disagi degli sfollati, le privazioni della povera gente e perfino alcuni fotogrammi dell'ansia controllata di un ragazzo che da Siracusa si reca a studiare a Palermo. Sfuggito alle bombe nel capoluogo siciliano, in una città dove il calendario scolastico è ormai cancellato, Mario Francese decide di tornare a Siracusa ma trova la casa di famiglia distrutta, si unisce alla schiera degli sfollati e, un giorno, scopre che l'incubo è finito: gli Alleati sono sbarcati. Il testo contiene anche un saggio di Mario Genco, prefazione di Franco Nicastro e introduzione di Riccardo Arena.