Il 5 maggio 2023 l'Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona accolse un convegno che affrontò la significativa presenza del giovane Bonaparte nel territorio veronese. Egli fu un generale di somma grandezza militare, ma anche uomo discusso per alcune sue imprese: proprio per questo, ma non solo, il titolo dell'incontro (e lo si potrà cogliere nella lettura delle relazioni di quel giorno) fu studiato in maniera piuttosto precisa ed è, quindi, anche il titolo di questi Atti: Bonaparte e Verona. Agli albori della grande ascesa: da giovane ufficiale a Napoleone. Il volume è riccamente illustrato e oltre ai testi di Luca Gandini, Giancarlo Volpato, Andrea Rispoli, Giacomo Girardi e Nicoletta Marini d'Armenia, dedica un capitolo speciale ai diorami di Giorgio Frildini, plastici particolareggiati di grande valore artigianale che riproducono i momenti salienti del periodo napoleonico veronese. A tutti coloro che dalla storia comune ricordano le imprese dell'Armée d'Italie, appare chiaro che colui che fu accolto come comandante con un certo scetticismo, espresse proprio su queste terre una grande capacità strategica e una lungimiranza tattica: il còrso, bullizzato dai compagni quand'era giovane, poco apprezzato fino a quando a Brienne, presso la Scuola militare, non fu in grado di dimostrare chi fosse quell'italiano poco francese, proprio sulle terre di Verona ebbe le possibilità di scalare in fretta un'ascesa che sembrò inarrestabile. Fu dimenticato il Bonaparte, prese la corsa Napoleone.