Gli straordinari progressi fatti dalla genetica negli ultimi decenni aprono insperate ed entusiasmanti possibilità di sconfiggere malattie ritenute finora invincibili, ma al contempo sollevano cruciali interrogativi di carattere etico cui è quasi impossibile sottrarsi. Che ne sarà, infatti, dell'essere umano quando avremo imparato a «leggere» e a «scrivere» il suo patrimonio genetico? E, magari, a duplicarlo? Siddhartha Mukherjee ripercorre le tappe più significative del cammino attraverso il quale si è giunti a identificare l'origine di quei caratteri che, pur accomunando ciascun individuo a tutti gli altri membri della sua stessa specie, lo rendono assolutamente unico e irripetibile. Prendendo le mosse dalla sua vicenda familiare, segnata da una dolorosa storia di malattia mentale, e intrecciando scienza, filosofia e letteratura, l'autore racconta in un linguaggio semplice ma rigoroso tutte le peripezie della nascita e dello sviluppo di un'idea scientifica, e offre un salutare spunto di riflessione rispetto ai dubbi che talvolta sorgono quando, uscendo dal laboratorio, le conquiste della ricerca entrano con prepotenza nella vita delle persone, promettendo - o rischiando - di cambiarla per sempre.