Nel suo duecentocinquantesimo anno di vita la nostra Accademia saluta con gratitudine, soddisfazione, e non senza una punta di legittimo orgoglio, questo nuovo pregevolissimo lavoro di storia medica steso dal professor Luciano Bonuzzi, psichiatra e storico della medicina, che dell'Accademia è membro emerito tra i più autorevoli, attivi e qualificati. In un centinaio di pagine scritte in forma agile e piana egli ha saputo tracciare un quadro sintetico, ma anche preciso ed approfondito, della straordinaria evoluzione e delle conquiste raggiunte dalla medicina tra Ottocento e primo Novecento, quando la medicina di origine positivista si orientò verso il costituzionalismo e si misero a punto nuovi strumenti, nuovi metodi di igiene e immunizzazione e fondamentali scoperte nel campo dei microorganismi.In apertura lo studioso spiega che l'innovativa concezione evoluzionistica ottocentesca, accompagnata dalla genetica e da un'antropologia naturalistica, costituì la premessa dottrinale per le innovazioni successive, che furono raggiunte grazie all'ausilio di nuove scienze, quali la fisica, l'ottica, l'elettrologia e di nuovi strumenti, in primis il microscopio.