Con questo terzo volume dell'antologia Dèjà vu si completa, dopo dodici anni (nel 2010 viene pubblicato Déjà vu. Tracce di etnopsichiatria critica, nel 2017 - Déjà vu 2. Laboratori di etnopsichiatria critica) l'esplorazione tematica intorno ai fondamentali e alle applicazioni dell'etnopsichiatria generale, necessariamente critica. I testi qui raccolti raggiungono la stazione più avanzata delle piste battute da Piero Coppo, Georges Devereux e Tobie Nathan in mondi geoculturali storicamente esposti a mutazioni incessanti e imprevedibili. L'impegno disciplinare presente in questi "laboratori" è stato innervato da una rete vitale che ha attivato connessioni creative con le sorgenti internazionali della clinica transculturale. L'opera complessiva affonda le proprie radici in una matrice collettiva risultante dall'alleanza ideale anche con le schiere più emancipate della riforma basagliana. Grazie a questa affinità originaria e nel contesto originale della realtà istituzionale italiana, è stato promosso l'ascolto delle soggettività antropologiche e culturali incarnate nei popoli dell'altrove ormai trapiantati nelle società euroccidentali.