Il "medico della mutua" ha esercitato il suo "mestiere di medico" - di famiglia, di ambulatorio, di territorio, "di base" - per trentacinque anni, dalla creazione nel 1943 dell'Istituto Nazionale Assicurazione Malattie (INAM) alla istituzione nel 1978 del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Ha ricevuto apprezzamento dai molti assistiti che hanno trovato in lui una risposta adeguata ai loro bisogni. Al contempo le istituzioni detentrici del "potere" politico hanno dimostrato pressoché costantemente disattenzione e disaffezione per il suo "sapere" sanitario. Ha retto per sette lustri le sorti di una sanità pubblica ritardataria, svalutato a "medico generico" dal confronto con la medicina esercitata dal "medico specialista". Oggi sono numerose le raccomandazioni e gli appelli che propongono riforme della sanità pubblica ambulatoriale e territoriale. Nell'ascoltarli, senza udire mai un cenno di autocritica e tanto meno di "mea culpa", l'autore di questo libro, ripensando il passato, mette in guardia pensando al futuro.