C'è la storia di Jan de Doot, fabbro olandese vissuto nel Seicento, che per la disperazione si asportò da solo un calcolo alla vescica direttamente nella sua bottega, dopo essersi costruito gli attrezzi per l'operazione. Ci sono i racconti dei papi mangioni, in quella che possiamo considerare l'alba della chirurgia contro l'obesità. Ma c'è anche Houdini, che fece il suo ultimo spettacolo in preda a un attacco di appendicite; l'autopsia a John Fitzgerald Kennedy, a Dallas; Bob Marley, che rifiutò di farsi operare al piede da cui originò il tumore che lo avrebbe ucciso; e ancora Einstein, Luigi XIV e tanti altri. Dai secoli bui dei salassi e delle amputazioni senza anestesia fino alle ultratecnologiche e sterili sale operatorie di oggi, Arnold van de Laar traccia una storia della chirurgia e della medicina.