Richard Feynman lo ha definito «il linguaggio parlato da Dio». Senza, non esisterebbero i computer, i cellulari e il forno a microonde; non avremmo decifrato il codice genetico né portato l'uomo sulla Luna, e non sapremmo come far stare 5.000 canzoni in un affanno di plastica e metallo più piccolo di un pacchetto di sigarette. Il suo nome però ha spaventato, e spaventa tuttora, generazioni di studenti. Insomma, nell'immaginario popolare, nonostante sia uno dei traguardi scientifici più stimolanti del genere umano, il calcolo infinitesimale gode di una pessima reputazione. Steven Strogatz raccoglie però una sfida e la vince: convincerci che per poter apprezzare questo argomento non è indispensabile sapere come applicarlo. Con l'aiuto di immagini, metafore e moltissimi aneddoti, Strogatz racconta una storia lunga più di duemila anni che comincia nell'antica Grecia, passa attraverso il genio di Newton e Leibniz e arriva fino ai giorni nostri. E ci dimostra che il calcolo infinitesimale è davvero il linguaggio dell'universo, e svelandoci la grande, bellissima idea che ne sta alla base ci permette di guardare ancora una volta il mondo con un senso rinnovato di stupore e meraviglia.