Nel Cinquecento l'urbinate Federico Commandino inaugurò una scuola informale che aveva come obiettivi la traduzione, il recupero e la diffusione dei contenuti dei classici della matematica antica, lasciando un'impronta indelebile nei secoli avvenire. Il libro ricostruisce il contesto in cui si è sviluppata la scienza urbinate tardorinascimentale, tenendo in considerazione studi recenti e manoscritti inesplorati. Al tempo stesso esamina una tesi che è ormai parte di una consolidata tradizione storiografica, ma che non sempre è stata indagata in profondità, ovvero quella sulla misura in cui le attività editoriali e scientifiche di Commandino e dei suoi allievi, come Guidobaldo del Monte, Bernardino Baldi e Muzio Oddi, hanno contribuito alla nascita della scienza moderna.