Pitagora, Archimede, Einstein, Turing. E ancora: Gödel, Cantor e gli italiani Majorana e Caccioppoli. Qual è il legame tra questi personaggi? Una passione intensa e quasi ossessiva per la matematica. Questa fervente dedizione ha influito fortemente sulle loro vite, caratterizzate da rigorosi standard e precisione maniacale, ma anche da comportamenti bizzarri o persino tragici. E paradossali, come morire per completare un teorema, rifiutare premi in denaro, risolvere rompicapo impossibili senza pubblicarne la dimostrazione. Un viaggio attraverso menti geniali e folli, vite complesse e straordinarie, da cui scaturiscono una serie di domande provocatorie: studiare matematica fa diventare matti? O bisogna essere matti per studiare matematica? Quanto il genio influisce sulle attitudini personali oppure, viceversa, quanto le proprie peculiarità permettono di essere geniali?