Leonardo Pisano detto Fibonacci, il più geniale matematico dell'Europa medioevale, con il suo Liber abbaci del 1202 mostra per la prima volta ai Latini nuovi numeri da scrivere sulla carta, spazzando via l'antico modo romano basato sull'uso dell'abaco e dei sassolini. Malgrado la popolarità di Fibonacci, questo monumentale trattato è ancora poco noto, pur essendo lo strumento teorico che rese possibile nel Duecento la nascita di una nuova economia basata su misure, calcoli e regole che da allora furono condivise e studiate in tutto il mondo. Il volume racconta la rivoluzione economica, sociale e politica resa possibile da questa nuova matematica, fatta di numeri "rotti", di frazioni multiple, di equazioni e di geometria, fornendo un esempio concreto ed emblematico del rapporto tra matematica e realtà. Arricchito da riproduzioni a colori tratte da un prezioso manoscritto trecentesco, offre anche un'occasione per ripensare al senso dell'aritmetica elementare, che tutti noi abbiamo imparato a scuola, meccanicamente, spesso a fatica, senza conoscerne la storia, i primi algoritmi, le curiosità, i problemi e, soprattutto, i "perché" necessari per sviluppare una moderna didattica della matematica.