Non occorre essere bergamaschi purosangue per immergersi nella lettura di questo libretto. Basta non assumere un assurdo atteggiamento di sufficienza nei confronti della cultura popolare, dalla quale tutti proveniamo e nella quale affondano saldamente le nostre radici. Basta rendersi conto delle enormi risorse espressive del dialetto, sorto millecinquecento anni fa sulla dissoluzione del latino imperiale, parlato in modo diverso da una zona all'altra della Penisola a seconda dei sostrati linguistici. Come già in una recente opera, intitolata "Bergamascando", si sono adunate qui più di cinquecento locuzioni tipiche del bergamasco, alcune ormai cadute in disuso ma ben attestate dalla letteratura dei secoli passati, altre tuttora presenti e vive nel quotidiano linguaggio comune. Spontaneamente fiorite sulle labbra della nostra gente, tali locuzioni appaiono ispirate da una schiettezza sorgiva, non di rado manifestata da sentimenti che, vestendo di volta in volta i panni della parodia e del paradosso, trasvolano dall'arguzia all'ironia, giungendo a sfiorare la satira e il sarcasmo.