Nel 1779, Ferdinando Galiani, il noto economista ed esponente dell'Illuminismo, pubblicò il trattato Del dialetto napoletano sostenendo le ragioni di una varietà 'alta' dinapoletano e combattendo la tradizione 'bassa' del dialetto e della letteratura dialettale di Napoli. Qualche mese dopo Luigi Serio, professore di Eloquenza italiana presso l'Università di Napoli, poeta di corte e regio revisore teatrale, assunse i panni e il linguaggio plebeo di Carmeniello e scrisse e divulgò un libello polemico e satirico, dal titolo Lo vernacchio, contro l'abate Galiani, in difesa della cultura popolare napoletana e del vero dialetto, quello usato dalla plebe. La presente edizione ripropone il testo del Vernacchio, tradotto e commentato, e, nel ripercorrere la storia di quella che fu una delle più accese polemiche letterarie del secolo XVIII, rileva le complesse implicazioni con i grandi eventi della storia culturale e civile di Napoli nel secondo Settecento, non trascurando le novità che emergevano da un dibattito che si apriva alle necessità di una codificazione grammaticale del dialetto napoletano.