"Così era Luca. Nei mesi appena trascorsi, non c'è stato ricordo di lui in cui non siano state segnalate due virtù che gli furono proprie: l'umiltà (o meglio ancora la modestia, molto opportunamente evocata da Paolo D'Achille) e la generosità. Chi le ha richiamate lo ha fatto, comprensibilmente, sulla base di un vissuto personale; ma il possesso di queste qualità buone è documentato anche da alcuni aspetti della sua produzione scientifica. L'umiltà, la modestia. Di solito, quando si è sufficientemente avanti nella carriera, si lascia l'incombenza di scrivere recensioni e schede bibliografiche ai più giovani [...]. Luca Serianni, invece, ha scritto e continuato a scrivere recensioni e schede bibliografiche - soprattutto, ma non solo, per i suoi "Studi linguistici italiani" - dall'inizio alla fine della carriera, senza soluzione di continuità: [...]". (Giuseppe Patota,Luca Serianni, in "Studi linguistici italiani", XLVIII, I, 2022, pp. 5-19.) Lettore assiduo, attento alle novità nel campo della storia della lingua italiana come nei terreni (contermini e sinottici) della storiografia, della medicina, della scienza in senso più ampio, Luca Serianni offre in questo libro una prova esemplare della sua attività di recensore e di prefatore. Raggiungendo le soglie del libro e invitando a oltrepassarle, la sua scrittura ci conduce per mano al centro dell'opera, attraverso la porta della lettura linguistica, paradigma di un metodo e ancor più di uno sguardo.