Questo "Dizionario dialettale del Pegno di Orvieto", opera seconda di Attilio Scarponi, porta non a caso come titolo, "Parole tra noi leggère" volume della scrittrice Lalla Romano che trattava del profondo rapporto tra madre e figlia. In questo caso l'autore eleva a madre la lingua dei suoi avi paterni, gli Scarponi, che fin dai primi anni del 1700, ma probabilmente anche qualche secolo prima, diedero vita assieme ad altri nuclei familiari come i Mariani, i Calistri e i Cruciani, al Pegno di Orvieto. A cambiare, invece, generazione dopo generazione è stato il dialetto. Se i figli degli odierni pegnaioli potessero parlare con i loro bisnonni, probabilmente non si capirebbero pienamente. L'opera di Attilio Scarponi, assume quindi un'importanza storica: salvare dall'oblio e dalla cancellazione della memoria, lemmi desueti, parole perdute come gli usi e i costumi del tempo che fu.