Quali sono state le principali tappe della ricezione dell'opera di Giacomo Leopardi in Francia? E in che modo la sua poesia è stata tradotta, commentata e imitata in terra d'oltralpe? Si può parlare di un "leopardismo" francese? A quasi un secolo di distanza dal fondamentale e pioneristico studio complessivo di Nicole Serban, "Leopardi et la France. Essai de littérature comparée" (Paris, Champion, 1913), Novella Primo cerca di rispondere a questi interrogativi, proponendo un contributo organico sulle principali traduzioni poetiche dei Canti leopardiani realizzati in Francia da celebri letterati a partire da Sainte-Beuve, con particolare attenzione alla poesia novecentesca (Jaccottet, Bonnefoy, Char) sino ad arrivare ai nostri giorni (Orcel, Vegliante, ?steve, Abbrugiati) alla ricerca delle irradiazioni del tradurre nelle opere creative di ciascuno degli autori presi in esame. Lo studio si sofferma, ad esempio, sull'«écriture de la traduction» di Jaccottet, il cui leopardismo, filtrato dall'influenza di Ungaretti, associa spesso la poesia di Leopardi al tema della neve e propone un'originale interpretazione della poesia del Recanatese in senso 'glaciale'.