Il volume offre una ricostruzione storica e teorica del dibattito settecentesco sull'origine del linguaggio, a partire dalle premesse lockiane fino al punto di snodo rappresentato dalla riflessione di Thomas Reid. Le categorie di "continuismo" e "discontinuismo" giustificano, rispettivamente, la continuità con il regno animale e la differenza specifica del linguaggio umano. La comunicazione non verbale umana, o protolinguaggio, e i processi cognitivi intersoggettivi che essa presuppone confermano la specificità dell'attività linguistica successiva segnando non solo l'esperienza semantica ma anche lo spazio pragmatico delle conoscenze, del ragionamento, della vigilanza epistemica e della testimonianza. Reid integra le tesi del continuismo e del discontinuismo proponendo un modello teorico che da un lato sollecita un interessante confronto con Condillac, Rousseau e Herder, e dall'altro può contribuire al dibattito attuale.