In una società sempre più globalizzata, il dialetto continua a essere una parte importante del bagaglio linguistico che ciascuno si porta dietro, arricchendolo sempre di altri frammenti nati da nuovi percorsi ed esperienze. In Sicilia, come in altri paesi europei, i dialetti locali, pur subendo una forte riduzione nell'uso, incalzati dalla sempre più vasta diffusione delle lingue nazionali, continuano a svolgere funzioni significative nella comunicazione quotidiana. Questo volume propone una riflessione approfondita sulle ragioni per le quali, parlando, si passa spesso dall'italiano al dialetto e viceversa, a volte senza neanche accorgersene, ma comunque con particolari scopi ed effetti comunicativi: avvicinarsi all'interlocutore o prenderne le distanze; esprimere con più enfasi stati d'animo, affetti, sentimenti; riportare le parole altrui; dare libero sfogo alla creatività personale o per finalità ludiche e scherzose. È quanto fanno soprattutto i giovani, che, specialmente nella comunicazione dei nuovi media, mescolano "pezzi" di lingue e dialetti diversi, esprimendo una identità composita, formata da componenti locali e nazionali, cosmopolite e globali.