I primi tre capitoli di questo volume espongono il quadro teorico e i principali concetti e strumenti analitici che informano i capitoli che seguono. L'impostazione traduttologica propone una visione che combina alcuni aspetti della prospettiva descrittivista con altri di quella funzionalista, ponendo l'accento sugli elementi comuni tra i due approcci. Questa visione si concretizza nella categorizzazione delle traduzioni come un fuzzy set, cioè come un insieme aperto e fluido che accoglie al suo interno, con un grado diverso di appartenenza, testi trasposti attraverso diversi sistemi linguistici e semiotici con un rapporto variabile con il testo fonte. Nel volume vengono avanzate per la prima volta altre proposte, come il suggerimento di considerare la lingua tradotta come un vero e proprio sotto-sistema all'interno del diasistema della lingua ricevente e l'ipotesi che l'applicazione della così detta Teoria del Monitor possa servire a spiegare perché il testo tradotto presenta caratteristiche peculiari universali, indipendenti dalla coppia di lingue coinvolte. Nel capitolo finale l'attenzione si sposta sul grande tema delle traduzione dei testi specialistici.