Sono trascorsi trent'anni da quando George Steiner con "Dopo Babele" irruppe nel dibattito traduttologico proponendo istanze legate all'ambito estetico in un settore di ricerca allora dominato dai formalismi novecenteschi. Uno dei maggiori studiosi italiani di scienza della traduzione, poeta e direttore dal 1989 del semestrale "Testo a fronte", ripercorre la storia di questi trent'anni di traduttologia in un saggio di grande rigore scientifico, ma anche profondamente aperto al colloquio fecondo coi poeti e al dialogo col lettore. Un lettore immaginato colto e appassionato, ma non necessariamente specialista: certo in grado di cogliere e apprezzare i numerosi testi e avantesti qui presentati a esemplificare i concetti di ritmo e di poetica, di intertestualità e di movimento del linguaggio nel tempo.