Questo saggio rappresenta un'indagine approfondita sul potere delle lingue nel plasmare il pensiero umano. Il testo inizia analizzando gli studi antropologici relativi al linguaggio, esplorando le teorie fondamentali di noti studiosi come Franz Boas, Edward Sapir e Benjamin Lee Whorf. L'obiettivo è chiarire l'ipotesi della relatività linguistica, che suggerisce come la lingua influenzi la percezione del mondo e del contesto sociale. L'analisi non si limita a riflettere sulla teoria, ma si spinge oltre, esaminando il concetto di agency nella dimensione linguistica e concentrandosi sulle interconnessioni tra etnopragmatica e antropologia linguistica. Il testo, dunque, si propone di dimostrare, in conclusione, come lo studio delle lingue sia cruciale per comprendere le diverse forme di socialità e per analizzare le diverse prospettive con cui le persone interpretano il mondo, portando una nuova visione dell'importanza del linguaggio nell'esperienza umana e nella costruzione della società.