La lingua è l'elemento primario della vita di una comunità: l'etnolinguistica lungi dall'essere una branca della linguistica (come per troppo tempo è stata considerata), è lo studio delle influenze reciproche tra lingua, pensiero e cultura. Una lingua infatti non è semplicemente un catalogo di segni e di significati da usare nelle varie situazioni: una lingua è un sistema compiuto altamente complesso e altamente contestualizzato, che dà la possibilità a ogni membro della comunità di parlanti di smuovere un intero universo culturale, fatto di relazioni con l'ambiente, con il sistema sociale, con le gerarchie dell'età, del sesso, della professione, della classe. Nell'ambito di questa prospettiva, l'etnolinguistica studia i sistemi di classificazione e di conoscenza della realtà per i modi in cui essi si mostrano nelle categorie linguistiche, mettendo in luce come le produzioni linguistiche di una comunità siano strettamente intrecciate alle rappresentazioni del mondo di quella stessa comunità. Pubblicato per la prima volta nel 1976, questo studio si dispiega attraverso un itinerario affascinante nelle lingue e nelle culture del mondo. Dagli antichi greci ai cinesi, dai musulmani ai Dogon dell'Africa subsahariana fino ai gruppi tagalog delle Filippine, l'autore offre aspetti inusuali di mondi più o meno sconosciuti: scopriamo così che parlare un'altra lingua non significa semplicemente dire in modo diverso le stesse cose, ma anche articolare diversamente il mondo di cui si parla e addirittura crearlo.