L'isola d'Ischia si distingue in vari dialetti per la fonetica, pur non volendo precisarne l'area approssimativa di ciascuno. Circa la pronunzia, i parlari più facili ed eufonici si riscontrano lungo la costa settentrionale (Ischia, Casamicciola-Lacco). Le aree di Forio e Panza sono caratterizzate dai suoni schiacciati e dai frequenti marcati dittonghi. I casali rurali di Succhivo, Ciglio, Serrara Fontana e S. Angelo conservano le caratteristiche glottiche dei parlari meridionali e la notevole nasalizzazione dittonga che si attenua con l'avanzare verso l'interno. I distretti montani di Moropano, Barano, Pieio e Fiajano hanno del foriano e dell'isclano, ma del primo non hanno l'asprezza (suoni schiacciati e dittonghi), né dell'altro la fluidità. Il dialetto di Campagnano è un baranese (meglio piejese) attenuato molto prossimo all'isclano. Il dialetto di Ischia è ricco di immagini, dotato di parole spiritose e di frasi proverbiali. Esso rivive in tutta la sua magnificenza quando i vecchi e i giovani, uomini e donne, stanno seduti sulle panche delle chiese oppure nelle serate invernali o estive chiacchierano intorno al focolare o improvvisano versi a gara e canzoni.