Il libro è nato dalla constatazione che in tempi recenti (ultimi due-tre decenni) è successo che la metafora - una delle figure retoriche più utilizzate nei testi letterari, giornalistici e dai mezzi di comunicazione radiotelevisiva - cedesse il passo a modi di dire di cui si era perso però il significato originario nonché quello letterale, via via corrompendosi, o almeno trasformandosi e giungendo anche al conio di para e meta-metafore (per imitazione, fusione, giustapposizione di più frammenti di metafore preesistenti). La raccolta nasce quindi dal fastidio ma anche dal divertimento di questo ultimo step linguistico che porta alla produzione di mostriciattoli metaforici costruiti per miscuglio o superfetazione di espressioni o termini usati in senso figurato, offrendo testi che riflettono sul fenomeno insieme a alcune decine di interpretazioni grafiche, disegni, vignette ispirate a queste "metafore sbagliate".