Di padre in figlia. Così l'eredità che ha raccolto Lia Artico dal padre Francesco, originario di Sant'Anastasio di Cessalto in provincia di Treviso e appassionato del suo dialetto, tanto da farne un 'cultore della materia', per la sua attività di scrittore e di raccoglitore di parole e di forme espressive che ha sentito minacciate non tanto dall'incombenza della lingua, quanto dai cambiamenti sociali e culturali che ne hanno segnato prima la marginalità e poi la decadenza. Ha una parte dedicata alla morfologia verbale e preziose, sia pure sporadiche, attestazioni toponomastiche. L'area presa in considerazione è abbastanza omogenea per la sua storica appartenenza all'antica diocesi di Ceneda, ora Vittorio Veneto, ad esclusione di San Stino di Livenza che è in diocesi di Concordia-Pordenone. La maggiore vicinanza al trevigiano rispetto al veneziano di terraferma è spiegata anche dalla prevalente frequentazione degli abitanti di questi luoghi del mercato agricolo di Oderzo, luogo di ritrovo settimanale famoso soprattutto per la compravendita di bestiame ed uno dei più antichi del Veneto.