Partendo da Boito e Carducci e approdando in ultimo a Sanguineti, Fortini e Patrizia Valduga, gli autori ricostruiscono la storia linguistica della poesia moderna nella sua costante dialettica tra innovazione e tradizione. Nuova è l'inclusione di argomenti, parole e forme sintattiche che per secoli la lingua poetica aveva escluso. La tradizione persiste nel ritorno in auge di Petrarca, nell'uso di aulicismi e latinismi di matrice neoclassica, il ricorso a una metrica arcaizzante.