In un condominio di Trento oggi si parlano sei o sette lingue. Neanche 30 o 40 anni fa vi era un solo dialetto, con alcune varianti nostrane per chi proveniva dalle valli. Il mondo cambia molto velocemente. Il dialetto nelle comunità trentine nelle Americhe, Australia e in Europa è sempre stato difeso a oltranza, voleva e vuole dire famiglia, casa, nostalgia di una terra povera, ma amata e perduta. Oggi si propone un dizionario tascabile, di facile consultazione, con una serie di parole perse o dimenticate a causa del tramonto di molti mestieri tradizionali o della gastronomia contadina, per via del miglioramento delle condizioni di vita. Sono stati inseriti molti modi di dire tipici della parlata trentina. Era giusto includere nel testo anche cantilene e filastrocche, che sono state le prime forme di acculturazione dialettale del bambino. Gli indovinelli, poi, hanno sempre sollecitato l'intelligenza e la fantasia e hanno esercitato un ruolo non indifferente nel tramandare la lingua. Infine i proverbi, ricchi di arguzia, che per lunghissimo tempo sono stati le leggi e l'orologio che scandivano il mondo contadino. Alla scoperta di un dialetto ricco, con molte sfumature e di termini arcaici, spesso intraducibili in italiano.