Per lungo tempo la stampa sportiva era aborrita dagli insegnanti quanto se non più dei fumetti, allo stesso modo in cui la pratica di attività sportive veniva considerata dagli educatori una perdita di tempo a danno e ad erosione delle ore da dedicare allo studio. Del resto, la stessa educazione fisica nelle scuole era accettata come un peso, purtroppo inevitabile perché inserita nei programmi didattici ministeriali. La situazione è però cambiata, di pari passo con l'evolversi del costume e la trasformazione rapida della società. L'imporsi dello sport come attività di tempo libero sempre più gradita fino a diventare ormai insostituibile, ha contribuito anche a riconsiderare il ruolo dell'informazione sportiva che ha tratto indubbio giovamento, considerata nel suo complesso, dalla mutazione dello sport stesso, in particolare il calcio e gli eventi di rilievo globale, in show-business, in spettacolo al quale si intrecciano in maniera sempre più stretta forti interessi economici.