Il libro testimonia il lavoro laboratoriale della Scrittura di Sé relativo alla vita post-lavorativa e cioè al "Tempo della Pensione", che si è preferito considerare come Quarto Tempo, in quanto segue le tre età definite come infanzia, adolescenza, adultità e poi la quarta cioè la vecchiaia. Ognuno di noi è prima di tutto il risultato della propria storia, che emerge dalla memoria con immagini mentali di noi stessi, degli altri, dei contesti in cui viviamo. La memoria si nutre di narrazioni contribuendo a strutturare l'identità personale, culturale e sociale di ciascuno. Nel testo si riflette e si racconta dei passaggi di vita, dei cambiamenti, delle scelte, dei limiti e delle assenze, di una visione della vita che va trasformando il modo di vedere il mondo e se stessi, perché narrare non è soltanto comunicare notizie e informazioni, ma è soprattutto un metodo per prendersi cura di sé, dei rapporti affettivi e relazionali. Nel lavoro del Laboratorio si attivano infine domande legate al proprio destino, con particolare attenzione al presente senza trascurare di volgere lo sguardo anche al passato, per individuare meglio il cammino percorso, i cambiamenti e lo scenario futuro.