Il primo febbraio 1893, su una carrozza ferroviaria in corsa sulla linea Termini-Palermo, viene assassinato Emanuele Notarbartolo di San Giovanni, rampollo di una delle più eminenti famiglie aristocratiche siciliane ed ex sindaco di Palermo (1873-76). La «voce pubblica» ipotizza subito un delitto di mafia. Quello di Notarbartolo è di fatto il primo dei cadaveri eccellenti dall'Unità d'Italia. Il libro di Paolo Valera (1850-1926) fu, all'epoca (1899), quello che si direbbe oggi un instant book. Valera seguì lo scandalo sollevato all'epoca dal rinvio a giudizio - con l'accusa di essere stato l'ispiratore e il mandante di quel delitto politico ('inaugurale' nella storia d'Italia) - di un chiacchieratissimo deputato palermitano del regno, Raffaele Palizzolo, e il clamore mediatico che caratterizzò i processi che lo videro imputato.