"Sempre mi sono sentito, in verità, più lettore che critico. È stato il piacere della lettura a condurmi lungo un itinerario che non è mai stato rettilineo, e che ha avuto soste e cambi di rotta". Così Giovanni Tesio nel suo avviso di lettura. La lettura come il "pensiero dominante" di un viaggio testuale, che va da Pavese a Primo Levi, da Natalia Ginzburg a Nico Orengo, dalla memoria della Shoah alla memoria della modernità, dalla lingua al dialetto lungo percorsi diversi che si congiungono in un unico orizzonte di passione critica.